«Dati positivi quelli che emergono dallo studio Svimez che fotografano una crescita del Pil del Mezzogiorno nel 2023 pari al 1,3% contro il +0,9% dell’economia italiana. Inoltre, un altro dato importante riguarda l’occupazione: gli occupati nel Mezzogiorno sono aumentati del +2,6% su base annua, più che nelle altre macroaree e a fronte di una media nazionale del +1,8%. Ma non dobbiamo abbassare la guardia perché preoccupano i posti di lavoro ancora a rischio, una minaccia alla tenuta sociale e alla coesione nazionale». Lo ha detto Paolo Capone, segretario generale dell’UGL, in merito ai dati emersi dallo studio Svimez.
«È quindi fondamentale garantire l’impiego delle risorse stanziate con il Pnrr per avviare un autentico e sostenibile processo di sviluppo e modernizzazione, essenziale per colmare il divario infrastrutturale che penalizza le imprese, in particolare nel Mezzogiorno. È, altresì necessario proseguire l’interlocuzione avviata ai tavoli con il Governo per discutere delle politicheindustriali e infrastrutturali finalizzate al rilancio del Mezzogiorno. In questo contesto, occorre rafforzare le politiche attive mirate alla creazione di nuovi posti di lavoro, favorendo la sinergia fra pubblico e privato per ridurre il gap economico rispetto al Centro-Nord e preservando la coesione nazionale».

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