«I dati Confcommercio inducono a porre l’attenzione su un tema cruciale come il lavoro femminile. Dallo spaccato dedicato alla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, emerge che il tasso percentuale della popolazione femminile è pari al 49,3%, contro il 61,8% dell’Europa. Nonostante i dati incoraggianti sull’aumento dell’occupazione femminile è prioritario non abbassare la guardia e rafforzare gli interventi a tutela delle donne a partire da temi come la sicurezza sul lavoro, la parità salariale e l’ingresso nel mercato del lavoro delle lavoratrici mamme. Al contempo occorre investire sulle politiche attive, su programmi di formazione e sulla conciliazione dei tempi della vita e del lavoro per realizzare una maggiore inclusività a partire dalla sfera professionale». Così Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl.
«Il gender gap si riduce puntando sulle infrastrutture sociali, sul sostegno alle lavoratrici madri, rimuovendo gli ostacoli all’ingresso e al rientro nel mondo del lavoro. In tal senso, l’Ugl è favorevole a una riformulazione di Opzione donna implementando gli strumenti di flessibilità in uscita», conclude Capone.

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