“Una presunta flat tax, probabilmente anticostituzionale, non basta ad attirare i ricchi in Italia. Come al solito le questioni si affrontano curando gli effetti al posto delle cause”.
Lo dichiara il segretario generale dell’Ugl, Francesco Paolo Capone, in merito alla strategia individuata dal governo per attrarre in Italia i ‘grandi ricchi’ con l’offerta di una tassa secca di 100 mila euro l’anno.
“Al di là del dubbio – sottolinea Capone – che si possa applicare senza generare un ampio contenzioso una tassa secca in un Paese in cui la progressività delle imposte è sancita nella Costituzione, in Italia non abbiamo sufficienti ed efficienti servizi e infrastrutture, soprattutto in quei luoghi, molti dei quali nel Sud, l’attrattività è potenzialmente più alta. Senza dimenticare che l’Italia è al 25esimo posto nell’indice che misura il percorso dei Paesi verso un’economia e una società digitalizzate (Desi) redatto dalla Commissione europea (stessa posizione del 2015) e che per quanto riguarda l’utilizzo di Internet è penultima in Europa dopo la Romania”.
“Più che di una flat tax – conclude Capone – l’Italia avrebbe bisogno di una seria riforma fiscale e di un grande progetto di innovazione rivolto ai servizi, alle infrastrutture materiali e immateriali. Una grande opera che darebbe lavoro a tante generazioni di aspiranti lavoratori e attirerebbe sicuramente i ‘grandi ricchi’”.
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