“Non possiamo che salutare con favore quanto deciso ieri dal governo”. Lo dichiara in una nota il Coordinamento Nazionale del Sincra UGL Credito. “Il decreto legge Milleproroghe, contenente alcune correzioni alla riforma 2016 del Credito Cooperativo, accoglie la richiesta avanzata il 25 giugno scorso dalla nostra organizzazione sindacale, prima sigla sindacale ad esprimersi sulla questione, di avviare una moratoria e un iter di revisione sostanziale della riforma stessa”.
“Un primo passo che mira a recuperare la tradizionale funzione del credito cooperativo, riportandone la necessaria autonomia nel rispetto del primario obiettivo di supportare in modo adeguato il tessuto produttivo delle piccole e medie imprese sul territorio. Crediamo tuttavia che tale riforma debba essere analizzata con grande attenzione e lungimiranza, procedendo con decisione e coraggio ad una sua sostanziale modifica”.
“Siamo stati tra i primi nel 2016 ad essere scettici sulle reali finalità di una riforma, voluta dal governo Renzi e corrispondente ad interessi totalmente esterni ed estranei a quelli del mondo cooperativo”.
“Così come strutturata, la riforma rischiava e rischia di annullare fortemente la specificità delle BCC, banche di prossimità e insostituibile sostegno all’economia e micro-economia del territorio, impattando con inevitabili effetti negativi a cascata, non solo sulle imprese e sulle famiglie ma anche sulle strutture stesse delle BCC e dei propri lavoratori. Dunque bene fermarsi e ripensare con coraggio e decisione l’intera riforma di settore, con la finalità di rendere il mondo del credito cooperativo competitivo rispetto alle sfide di oggi e di domani , migliorando e rafforzandone la struttura senza tuttavia snaturarne la specificità, limitando l’ingresso di soggetti economici esterni che difficilmente avranno come obiettivo la valorizzazione e la crescita di quella radicata economia del territorio che, sostenuta concretamente dal sistema BCC, costituisce da sempre una parte rilevante del tessuto produttivo italiano. In altri paesi europei non proprio secondari come la Germania non a caso si sono guardati bene dall’assorbire il circuito delle casse rurali, delle piccole e medie aziende di credito lasciando loro ampia e radicata autonomia gestionale”.
“Assolutamente necessario evitare di porsi sotto controllo diretto della BCE: è certo preferibile che il mondo BCC sia lasciato al controllo della Banca d’Italia, rafforzando eventualmente il sistema di solidità e garanzia reciproca tra banche cooperative. Chiediamo dunque al Governo e al Parlamento, in fase di discussione del provvedimento, di non fermarsi a questi primi provvedimenti di sospensione nell’attuazione della legge 49/2016, bensì di procedere ad una sua sostanziale modifica: è fondamentale in questa fase il coinvolgimento di tutto il mondo che ruota intorno alle BCC, in primis lavoratori, famiglie e imprese”.
“Oggi più che mai – conclude il Coordinamento Nazionale Sincra UGL Credito – è necessario proseguire con più decisione verso la restituzione di specificità, autonomia e competitività al sistema BCC con l’auspicio che il Credito Cooperativo, in questa fase critica, venga immediatamente messo in sicurezza”.
Roma, 25 luglio 2018